Curiosità

IL PESO DELL'ARTE
Accadde al Regio di Parma: Gilda era Lina Pagliughi, cantante dalla stazza superiore al quintale. Una volta pugnalata e messa nel sacco, il povero baritono doveva trascinarla sulla riva del fiume, ma il sacco era talmente pesante che il gobbo aveva non poche difficoltà. Dal mitico loggione si levò allora una voce in dialetto: "Mo fa ben do' viaz!" (È meglio se fai due viaggi!).

BIS E TRIS
Uno dei più grandi interpreti di Rigoletto, Carlo Galeffi, al debutto in questo ruolo nel 1904 a Roma fu costretto alla seconda recita a ripetere Sì, vendetta, tremenda vendetta per ben tre volte!

UN TOSCANINI POCO FILOLOGO
Toti dal Monte aveva spesso il problema della gola secca. Durante un Rigoletto con Toscanini, il severissimo maestro che riteneva ogni segno musicale un dovere per l'interprete giunse a permettere alla Toti di avvicinarsi alle quinte e bere un bicchiere d'acqua... allungando la pausa tra il duetto e Gualtier maldè... Caro nome.

GIURAMENTO SULL'ARIA
Ai tempi di Verdi il plagio era cosa comune, e i diritti d'autore non erano protetti sino alla pubblica esecuzione. Verdi aveva ben presente che la sua La donna è mobile sarebbe stata un successo, e la tenne nascosta anche al tenore Mirate, che doveva essere il primo Duca di Mantova. Durante le prove alla Fenice il tenore era molto preoccupato di non avere un'aria in cui mostrare le sue qualità, ma Verdi lo rassicurava. Solo all'ultima prova Verdi estrasse il manoscritto dell'aria, ma la consegnò al tenore con il giuramento che il cantante non avrebbe potuto accennare tra sé e sé né fischiettare la melodia sino alla prima, per evitare che un rivale potesse ascoltarla e copiarla.
Verdi aveva ragione: il giorno dopo la prima La donna è mobile veniva canticchiata da tutta la città, e i gondolieri la cantavano per ritmare la vogata!

TEATRO O CIRCO EQUESTRE?
Tito Gobbi era affascinato sin da ragazzo dalla drammaticità della fine del primo atto di Rigoletto, e voleva sottolinearla con una caduta spettacolare. Alla prova generale diretta da Tullio Serafin, Gobbi lanciò il grido Ah, la maledizione rotolando giù per tutta la scala e piombando a terra tra i colleghi attoniti.
Serafin rimase calmo, e commentò: "Va benissimo per il circo Barnum, ma per Verdi è troppo". Gobbi fu costretto a rotolare solo sugli ultimi gradini!

E PIAVE È UN ASINO
Alcuni anni dopo il successo di Rigoletto, il librettista Francesco Maria Piave incontrò una sua vecchia fiamma che lo aveva lasciato in circostanze burrascose. Incrociandola il librettista sibilò i suoi versi: La donna è mobile qual piuma al vento. Ma non si aspettava certo la risposta in rima dell'ex-amante: E Piave è un asino che val per cento!


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