Curiosità

STATUA CHE CADE E CAMMINA IN ANTICIPO
Durante una recente rappresentazione italiana di Don Giovanni, abbiamo assistito alla "caduta della statua del Commendatore". La statua del commendatore era rappresentata dal cantante stesso steso su una finta lapide e truccato in modo da sembrare veramente una statua, anzi un "altorilievo". L'allestimento prevedeva inoltre che, nel momento in cui il cantante doveva pronunciare le fatidiche parole "di rider finirai pria dell'aurora", la lapide avrebbe dovuto alzarsi di quel tanto che permettesse al cantante di vedere il direttore.
Ma in quella recita il direttore di palcoscenico dimenticava di dare l'attacco ai macchinisti, ed il Commendatore ha dovuto cantare senza vedere il gesto del direttore.
Ma non basta: accortisi dell'errore i macchinisti hanno cercato di elevare la statua velocemente. Risultato: la statua è stata inclinata troppo ed il commendatore è scivolato perchè si sono rotti i sostegni. Terminata la scena la statua è uscita... camminando!
Inutile dire il disagio di Donna Anna, che fortunatamente ha avuto l'accortezza di uscire nella scena successiva senza il mazzo di fiori da posare sulla tomba del padre.

DONNA ELVIRA... SPUTATA!
In un Don Giovanni francese Henriette Meric-Lalande interpretava Donna Anna, e non sopportava l'abitudine dell'interprete di Don Ottavio che schizzava saliva mentre cantava - soprattuto in quanto ella indossava costosi abiti personali e non abiti di scena.
L'ansia per il suo costume le rovinò l'esecuzione, ed alla fine, durante il Trio in maschera, ella sussurrò al tenore: "Voyons, mon cher ami, ne pourriez-vous pas, une foi par hasard, cracher sur la robe de Donna Elvira?" (Mio caro amico, non potreste, una volta per sbaglio, sputare un po' sul vestito di Donna Elvira?).

L'INFERNO È PIENO
Un Don Giovanni sovrappeso rimase incastrato nella botola che doveva inghiottirlo nella scena con la Statua. Nonostante egli le provasse tutte, sudando ansante nello sforzo di disincagliarsi, non riusciva a scivolare dentro, e non poteva nemmeno più ritrarsi fuori. Era incastrato all'altezza della vita, bloccato senza scampo.
In quella, una voce dalla galleria gridò: "Ragazzi, evviva! L'Inferno è pieno!"

OPERA BUFFA O DRAMMA?
Mozart, avendo allungato troppo il suo Don Giovanni per dare spazio a tutte le arie solistiche, alla prima tagliò brutalmente il finale in cui i protagonisti gioiscono della morte del protagonista e cantano la morale, ma dovendo per convenzione dell'epoca far rientrare i personaggi in scena, ne decise l'ingresso improvviso sulla scena appena Don Giovanni viene inghiottito dall'Inferno: ognuno doveva gridare di orrore su una nota dell'accordo di Re Maggiore, e l'opera terminava così.
Ma i cantanti ovviamente non riuscirono a gridare tutti a tempo su un accordo, e da quella volta, e per tutto l'ottocento, Don Giovanni fu fatto terminare con la morte del protagonista, cosa che ne aumentava la drammaticità con gioia dei romantici ottocenteschi.


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