Curiosità

LE CANTONATE DEI CRITICI
Il 2 febbraio 1896 i giornali pullulano di critiche sulla nuova composizione del maestro di Torre del Lago. "Fiasco totale" è l'opinione generale.
Carlo Bersezio sulla Stampa di Torino ne ipoteca addirittura il futuro. "Come la Bohème non lascia grande impressione sull'animo degli uditori, non lascerà grande traccia nella storia del nostro teatro lirico. E sarà bene se l'autore, considerandola l'errore di un momento, proseguirà gagliardamente la strada buona e si persuaderà che questo è stato un breve traviamento dal cammino teatrale".

ASSOCIAZIONE... POCO SAGGIA
Mentre Puccini era impegnato nella stesura della Bohème acquistò insieme ad alcuni amici una taverna per trasformarla in un circolo. Battezzato "Club La Bohème" fu un circolo un po' speciale. Gli otto articoli dello statuto così recitano:
1) I soci, fedeli interpreti dello spirito onde il club è stato fondato, giurano di bere bene e mangiare meglio.
2) Ammusoniti, pedanti, stomachi deboli, poveri di spirito, schizzinosi e altri disgraziati del genere, non sono ammessi o vengono cacciati a furore di soci.
3) Il Presidente funge da conciliatore, ma s'incarica d'ostacolare il cassiere nella riscossione delle quote sociali.
4) Il cassiere ha facoltà di fuggire con la cassa.
5) L'illuminazione del locale è fatta con lampada a petrolio. Mancando il combustibile servono i "moccoli" dei soci.
6) Sono severamente proibiti tutti i giochi leciti.
7) È vietato il silenzio.
8) La saggezza non è ammessa neppure in via eccezionale.

IL GRANDE CARUSO
A Philadelphia, durante una recita agli inizi del secolo, organizzata dal Metropolitan il basso che sosteneva la parte di Colline si accorse di essere rimasto improvvisamente senza voce. E doveva attaccare Vecchia Zimarra. Che fare? Cantò in playback muovendo la bocca, mentre Caruso che impersonava Rodolfo, con le spalle al pubblico cantò l'aria del basso.

PARTITA STRAVINTA
Nellie Melba, il celebre soprano australiano, fu ingaggiata dal Covent Garden di Londra per interpretare Mimì nella Bohème pucciniana. Nel ruolo di Musetta una promettente giovane, Fritzi Scheff, nota per il suo carattere "peperino".
Seccata per gli ammiccamenti che la Scheff rivolgeva al pubblico nel secondo atto, al momento del celebre valzer, unica aria di rilievo del ruolo di Musetta, la Melba si mise a cantare anche lei il valzer omettendo il controcanto a lei affidato. Sull'acuto conclusivo la Melba coprì la voce della Sheff con uno scintillante Si naturale.
Al calare del sipario la Sheff abbandonò il teatro; al pubblico si fece credere che la Sheff aveva avuto un malore, la recita fu interrotta e la Melba, per colmare il buco lasciato dalla interruzione della recita si esibì nella "scena della pazzia" dalla Lucia di Lammermoor. Una vittoria totale per la "terribile" Melba!

LA VENDETTA SI CONSUMA BOLLENTE
Ma la Melba ebbe la sua biada, sempre durante una Bohème, quando il grande Enrico Caruso nel prenderle la mano sotto il tavolo cantando "Che gelida manina... se la lasci riscaldar" le mise in mano una salsiccia bollente.
La Melba, ustionata, reagì di scatto fece volare l'insolito oggetto sul palcoscenico!

LA BOHÈME NEL MONDO
Dopo la prima al Regio di Torino (01-02-1896) La Bohème fu rappresentata in svariati paesi del mondo, spesso in ordine curioso: in Argentina ad esempio fu rappresentata dopo soli 4 mesi dalla prima, poi in Egitto, Russia e Portogallo, e solo il 15 Marzo del 1897 fu la volta della Scala di Milano!
La prima negli USA fu a New York il 16-05-1898 (è la seconda opera più rappresentata al Metropolitan, e superò le 500 recite negli anni '70).
L'ultimo paese europeo a metterla in scena fu la Norvegia, i cui abitanti poterono godere il capolavoro pucciniano solo nel 1933, ben 37 anni dopo la prima e dopo che La Bohème era già stata eseguita in luoghi remotissimi, come il Cile (1898), l'Australia (1901) ed il Sudafrica (1912)!


[Home Page |  e-mail |  Publinet]

Copyright
© 1996

WebDesign by Marco Milano

WebMaster Gianugo Rabellino