Polarità Tonali nel Trovatore

di Marco Milano

  • Il Trovatore è spesso considerata opera "conservatrice" di Verdi, quasi un estremo omaggio alla struttura formale che lo stesso compositore andava allentando ne La Traviata.
    Ma nonostante la struttura pienamente tradizionale, in quest'opera interamente costruita sui "numeri chiusi" tanto odiati da Wagner si possono ravvisare interessanti particolarità tonali e formali, che si inseriscono appieno e talvolta con valore esemplificativo nell'analisi delle modalità compositive del grande bussetano.
    Molti studi sono stati fatti al proposito, e chi volesse saperne di più può consultare gli atti dei Congressi Verdiani di Parma o gli studi del Baldini. Noi qui ovviamente ci limiteremo a dare qualche indicazione generale.

  • Innanzitutto va introdotto il concetto di polarità. Con tale termine si intende un uso allargato dei normali rapporti tonica-dominante che erano alla base dell'opera classica: i rapporti si estendono ad altre tonalità, che sono in relazione diretta con quella d'impianto, costituendo così una sorta di "reticolo di tonalità". Tutte queste tonalità sono "poli" tra loro legati, ed il loro insieme sostituisce l'unica tonalità della forma classica: esse sono quasi in lotta drammatica tra di loro, come i personaggi sulla scena, per l'affermazione della "tonica definitiva".
    Il rapporto che unisce tra loro queste tonalità in Verdi è specialmente l'intervallo di terza: ad esempio Re maggiore è collegato a Fa# maggiore, a sua volta collegato a La maggiore; Do minore può essere collegato a Lab o a Mib maggiore. Ma spesso maggiore e minore sono equivalenti in questi rapporti, e si può vedere Re maggiore collegato indifferentemente a Fa# minore o maggiore.

  • Queste teorie sono meglio comprensibili facendo degli esempi pratici, ed i migliori esempi di questa concezione armonica verdiana sono proprio nel Trovatore.
    La scena, aria, scena e duetto di Leonora (Parte Quarta - Il Supplizio) ha la seguente struttura tonale:

    Preludio "Siam giunti: ecco la torre" (Fa min.), Aria "D'amor sull'ali rosee" (Fa min. - Lab magg.), Miserere (Lab min. - Lab magg.), Cabaletta "Tu vedrai" (Fa magg.), Scena "Qual voce" (Mib magg. - Lab min.), Aria "Mira di acerbe lagrime" (Lab magg.), Transizione "Conte... Grazia!" (Lab min.) Cabaletta "Vivrà! Contende il giubilo" (Fa magg.).

    Si nota come i rapporti tonali siano basati non sulle convenzionali relazioni tonica-dominante o tonica-relativo maggiore, ma comprendano un moto per terze e l'equivalenza tra relativo maggiore (Lab maggiore) e suo modo minore (Lab minore nel Miserere). Il moto per terze è accompagnato da alcune finezze che si notano solo guardando in profondità: basti notare che la modulazione da Fa minore a Lab maggiore nell'Aria (D'amor sull'ali rosee) avviene sulla parola "misero", anticipando anche sul piano testuale il Lab minore/maggiore del "Miserere".
    Inoltre, è interessante vedere come questa struttura polare leghi tra di loro dei pezzi "chiusi" che invece di essere indipendenti come nell'opera tradizionale sono invece blocchi costitutivi di una superiore unità armonica e formale.
    Ciò rende bene conto delle sensazioni di unitarietà che Il Trovatore riesce a dare nonostante la struttura sembri la più tradizionale.

  • Un altro esempio può essere tratto dalla Parte Seconda:

    Coro di Zingari "Chi del gitano" (Mi min. - Sol magg. - Do magg.), Canzone di Azucena "Stride la Vampa" (Mi min.), Ripresa del Coro (Do magg.), Scena "Condotta ell'era in ceppi" (La min.), Duetto "Mal reggendo" (Do magg. - Sol min. - Sol magg.).

    Nel coro iniziale si nota come anche i rapporti interni siano per terze (Mi-Sol Mi-Do). Tra i vari numeri la relazione è la stessa: Mi-Do Do-La Mi-Sol. Anche in questo caso poi, c'è equivalenza maggiore-minore (Nel duetto "Mal reggendo").
    Queste polarità tonali vedono, a differenza dell'esempio precedente, in cui il perno era costituito da Fa magg./min., privilegiato il percorso Mi min.-Sol magg. (relativo maggiore).

    Ancora moltissimi esempi sono presenti in tutto il Trovatore. Per concludere, notiamo un ultimo rapporto tonale, dalla Scena e Cavatina di Leonora (Parte Prima):

    Scena "Che più t'arresti" (Mib magg. - Do# min. - Reb magg.), Aria "Tacea la notte placida" (Lab min. - Lab magg.), Transizione (La min. - Do magg. - Fa min. - Mib magg.), Cavatina "Di tale amor" (Lab magg.).

    Qui si vedono al lavoro tutti i legami di polarità e di aderenza al testo drammatico di cui abbiamo parlato sinora: nella Scena iniziale si vede come i rapporti per terze si estendano anche alla terza diminuita (Mib-Do#); c'è poi l'equivalenza maggiore-minore (Do# min. - Reb magg.), in questo caso anche trattata enarmonicamente; il rapporto con l'Aria va sempre inteso come terza eccedente "enarmonica" (Reb-Lab=Do#-Lab). Nella transizione continuano le polarità disposte per terze (La-Do La-Fa Do-Mib), infine si torna al Lab che costituisce il fulcro del reticolo tonale.
    Più in dettaglio notiamo, come esempio di rapporto con il piano testuale, che la dolcissima modulazione da Lab minore a Lab maggiore all'interno di "Tacea la notte placida" avviene mirabilmente proprio sulle parole "dolci s'udiro".

  • Concludiamo ricordando che l'opera inizia in Mi maggiore e termina in Mib minore, con profondi significati drammatici: lo slittamento di semitono ed il passaggio da maggiore a minore potrebbe esprimere uno "sfiancamento" ed un "esaurimento", nel transito dalla situazione iniziale, conflittuale ma piena di vive passioni, al tragico epilogo "per esaurimento dei protagonisti".


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